25 novembre: La Fête de Sainte Catherine in Francia

Ogni anno, il 25 novembre, la Francia si veste di un fascino particolare: è la Fête de Sainte Catherine, una tradizione antica e poetica che unisce spiritualità, artigianato e alta moda. È una giornata dedicata a tutte le donne creative, a quelle che intrecciano fili, disegnano silhouette, decorano tessuti e sognano con le mani…
In questa festa, la moda torna alle sue origini, a quel momento sacro in cui il gesto della sarta o della modista non è solo mestiere, ma atto d’amore verso la bellezza.

Origini di una festa femminile e artigiana

Sainte Catherine d’Alexandrie, giovane donna colta e coraggiosa del IV secolo, è venerata da secoli come patrona delle modiste, sarte e giovani nubili. La leggenda racconta che fosse una ragazza di grande intelligenza, capace di tenere testa ai sapienti dell’Impero romano, difendendo con fermezza la propria fede e la propria dignità.
Nel Medioevo, la sua figura divenne simbolo di sapienza, purezza e indipendenza femminile, e la sua festa si trasformò in un momento di gioiosa celebrazione per tutte le donne che lavoravano con ago, filo e creatività.

Le giovani donne non sposate che avevano raggiunto i venticinque anni venivano chiamate “Catherinettes”, e secondo la tradizione indossavano per l’occasione cappelli stravaganti decorati nei toni del giallo (per la fede) e del verde (per la speranza).
Ogni cappello era unico, costruito con fantasia e ironia, spesso con materiali di recupero, nastri, piume, fiori di stoffa, pizzi e bottoni. Era un piccolo capolavoro d’artigianato e un segno di appartenenza a una comunità di donne fiere del proprio mestiere.

Sainte Catherine e il mondo della haute couture

Nel corso del tempo, la Fête de Sainte Catherine ha assunto un significato profondo nel mondo della haute couture francese, divenendo una sorta di rito laico che celebra la manualità e il talento delle donne che creano moda.

Nei grandi atelier parigini — da Chanel a Dior, da Givenchy a Balenciaga — il 25 novembre è il giorno in cui si rende omaggio alle modiste, sarte, première d’atelier, ricamatrici e apprendiste, ovvero a tutte quelle mani invisibili che trasformano un disegno in un sogno tangibile di stoffa.
In molte maison è tradizione che le apprendiste realizzino un cappello ispirato a Sainte Catherine, simbolo della loro creatività, ma anche della continuità del savoir-faire couture che si tramanda da generazioni.

In passato, era la Maison Dior a organizzare grandi feste dedicate alle proprie Catherinettes, durante le quali le giovani apprendiste indossavano i loro cappelli e venivano celebrate come custodi dell’arte sartoriale francese. Questi momenti, spesso immortalati nelle riviste dell’epoca, rivelavano la gioia e la fierezza dell’artigianato femminile, un valore oggi più che mai attuale.

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