Riportare un motivo
La tecnica dello spolvero
Nel mondo del ricamo d’alta moda, ogni fase è un’arte a sé, e il trasferimento del motivo sul tessuto ne rappresenta un elemento fondamentale. Tra le tecniche utilizzate, lo spolvero occupa un posto particolare. Sebbene questa metodologia risalga a diversi secoli fa, continua a essere un pilastro negli atelier di ricamo parigini per il suo carattere artigianale. Tuttavia, presenta al tempo stesso vantaggi preziosi e limiti pratici che ne rendono oggi l’impiego più selettivo.
La tecnica dello spolvero si basa su un principio semplice ma meticoloso: dopo aver disegnato il motivo su carta velina o carta da spolvero, si perforano i contorni del disegno a intervalli regolari attraverso un macchinario (abbastanza oneroso da Successivamente, la carta forata viene posizionata sul tessuto e si applica una polvere finissima, che lascia sul supporto un’impronta puntinata del motivo. In questo modo il disegno viene riprodotto in modo rapido e preciso sul tessuto, fornendo al ricamatore una traccia di base su cui lavorare.
Una ricamatrice intenta a utilizzare il perforatore elettrico
Lo spolvero presenta indubbi vantaggi, soprattutto per gli atelier che devono riprodurre più volte lo stesso motivo. Una volta perforato, il calco può infatti essere riutilizzato su altri tessuti, facilitando così la produzione di motivi ripetitivi. Inoltre, i disegni realizzati con questo metodo possono essere conservati arrotolati e riutilizzati per progetti futuri, permettendo ai ricamatori di risparmiare tempo nel processo creativo. In questo senso, lo spolvero rimane una tecnica al tempo stesso efficace e durevole per l’industria della couture.
Tuttavia, questo metodo non è privo di limitazioni, motivo per cui viene progressivamente sostituito da alternative più moderne come la carta carbone. Innanzitutto, lo spolvero richiede un investimento considerevole in attrezzature: per perforare con precisione il calco, i ricamatori utilizzano un perforatore elettrico, il cui costo elevato — intorno ai 4000 euro — può rappresentare un ostacolo per molti artigiani e piccoli atelier. In teoria si potrebbe usare un perforatore manuale con un classico punteruolo, ma il tempo necessario renderebbe questa soluzione impraticabile per progetti di ampia portata.
Anche la polvere per spolvero costituisce un’ulteriore difficoltà. Composta da particelle finissime di gesso o di carbone, può risultare leggermente tossica e richiede una manipolazione accurata. Un movimento sbagliato può macchiare il tessuto, soprattutto le stoffe chiare o trasparenti, rischiando di rovinare materiali preziosi e costosi. Inoltre, per ottenere un tratto netto e impedire che la polvere si disperda, è necessario fissarla delicatamente con alcool, una fase che richiede esperienza e grande precisione!
Una ricamatrice intenta a passare la polvere attraverso il calco forato per trasferire il disegno sul tessuto).
Va inoltre sottolineato che questa tecnica richiede una notevole precisione visiva. Nei motivi più complessi, l’insieme di innumerevoli piccoli punti può diventare rapidamente difficile da seguire, un po’ come dei segnali stradali lungo una strada tortuosa. Questo fenomeno può rendere il lavoro faticoso, soprattutto sui motivi di grande formato, dove la concentrazione del ricamatore è costantemente messa alla prova.
Nonostante queste difficoltà, lo spolvero rimane una tecnica che conserva un’autenticità incomparabile. Essa incarna un sapere antico, un legame diretto con le tradizioni dei primi atelier di couture, quando ancora non esistevano alternative moderne. Per alcuni ricamatori, questa autenticità e la qualità del risultato valgono il tempo e il costo richiesti. Altri invece preferiscono oggi soluzioni più moderne ed economiche, come la carta carbone, che consente di trasferire un motivo direttamente sul tessuto senza l’impiego della polvere.
In conclusione, lo spolvero rappresenta l’incontro tra tradizione ed esigenza nel ricamo d’alta moda. È una tecnica complessa e costosa, ma la sua capacità di permettere una riproduzione precisa e durevole dei motivi la rende ancora oggi una risorsa preziosa negli atelier. È al tempo stesso una testimonianza dell’eredità artigianale della couture e un promemoria delle sfide che i ricamatori dovevano affrontare prima dell’arrivo di metodi più semplici. L’uso dello spolvero dipende quindi dalle priorità di ciascun artigiano, tra la fedeltà alle tecniche storiche e la ricerca di praticità.
Esempio di tampone realizzato artigianalmente in feltro
Trasferire un motivo su un tessuto opaco con la tecnica della carta carbone
Oggi voglio parlarvi di un metodo semplice, economico ed efficace che utilizzo spesso per trasferire i miei motivi di ricamo: la tecnica della carta carbone. Questo procedimento è particolarmente adatto ai tessuti opachi, come il raso di seta, il cotone, il lino o il poliestere (prestando attenzione a evitare i tessuti con troppo elastan, di cui ho già parlato in un precedente articolo!).
Materiale necessario
Per realizzare questa tecnica, avrete bisogno di:
Carta da lucido (o carta velina) con il motivo scelto già disegnato
Carta carbone per tessuti – consiglio la marca BURDA, poiché non lascia macchie sul tessuto
Penna cancellabile o Frixion – si tratta di una penna che si cancella con il calore, uno strumento davvero magico per questa tecnica!
Perché usare una penna cancellabile o Frixion?
La penna cancellabile, in particolare i modelli Frixion di Pilot, è perfetta per questo tipo di lavoro. Permette infatti di vedere chiaramente dove si è tracciato il disegno, evitando di dimenticare alcune parti del motivo, cosa molto utile soprattutto nei disegni più complessi. Una volta terminato il trasferimento, basta un semplice colpo di ferro da stiro per far scomparire tutte le tracce d’inchiostro! Queste penne si trovano facilmente nei negozi di belle arti, cartolerie o nelle grandi catene come Auchan, nel reparto cancelleria.
Fasi della tecnica
Posizionate la carta carbone tra la carta da lucido (motivo rivolto verso l’alto) e il tessuto, con il lato colorato del carbone verso il basso, a contatto con il diritto del tessuto.
Fissate il tutto con dello scotch per evitare che si muova durante il tracciato.
Ricalcate il motivo premendo con la penna cancellabile: il colore della carta carbone si trasferirà così sul tessuto.
Controllate che il disegno sia completo, ripassando su tutte le linee.
Una volta terminato, potete passare leggermente il ferro da stiro sul foglio di carta da lucido per cancellare l’inchiostro e riutilizzare facilmente il vostro modello per altri progetti di ricamo!
Qualche consiglio pratico
Scocciate bene il tessuto per evitare spostamenti o distorsioni durante il tracciato.
Verificate la compatibilità del vostro tessuto con la carta carbone: fate sempre una prova su un piccolo angolo per assicurarvi che non lasci macchie permanenti e scegliete il colore della carta carbone in base al colore del vostro tessuto affinché resti il più discreto possibile. Utilizzare il colore blu su un tessuto bianco, bisognerà essere molto bravi ed abili nel nascondere eventuali tracce di colore!
Lavorate con una buona illuminazione, per rendere il tracciato più preciso e confortevole.
La tecnica della carta carbone è un’ottima soluzione per trasferire motivi su tessuti opachi, e richiede pochissimo materiale. Con un po’ di pratica, vi accorgerete di quanto sia semplice e veloce preparare i vostri modelli di ricamo e dare inizio alle vostre creazioni!
Non esitate a condividere le vostre realizzazioni o i vostri consigli personali nei commenti!
Come riportare un motivo su tessuti trasparenti: consigli e tecniche
La tecnica del ricalco per trasparenza
Oggi vediamo insieme come trasferire un motivo di ricamo su tessuti trasparenti, come l’organza di seta o l’organdi di cotone.
Il metodo più semplice e diffuso è quello del ricalco per trasparenza. Con questa tecnica, il motivo resta chiaramente visibile sotto il tessuto, permettendo di riprodurlo con grande precisione.
Usare un tavolo luminoso: chi possiede un tavolo luminoso può sfruttarlo per posizionare il tessuto sopra il disegno e ricalcarlo con facilità.
Ricalcare alla finestra: se non avete un tavolo luminoso, potete utilizzare una finestra ben illuminata. Fate però attenzione: questo metodo diventa scomodo per motivi di grandi dimensioni (ad esempio lunghi un metro), quindi è consigliato solo per piccoli disegni.
Il metodo della matita meccanica (criterium): per un’opzione ancora più semplice, posizionate il motivo stampato sul tavolo, adagiate sopra l’organza e fissatela con dei piccoli pesi o scotch per tessuto per evitare spostamenti. Poi ricalcate con delicatezza il motivo usando una matita meccanica ben appuntita.
Per i tessuti delicati: mussola di seta e tulle
I tessuti molto leggeri come la mussola di seta, oppure quelli con caratteristiche particolari come il tulle, richiedono tecniche specifiche:
La mussola di seta è troppo fragile per sopportare la pressione del ricalco diretto.
Il tulle, invece, a causa della sua struttura traforata, non permette di riportare il motivo direttamente sulla superficie.
In questi casi, la soluzione ideale è l’uso di uno stabilizzatore per ricamo:
Stabilizzatore idrosolubile: perfetto per i ricami tradizionali a filo. Una volta terminato il lavoro, il supporto si scioglie in acqua, lasciando il ricamo pulito e definito.
Stabilizzatore a strappo: ideale per i ricami d’alta moda (con perle, paillettes o elementi decorativi), poiché non richiede l’uso d’acqua, evitando così di danneggiare i materiali!
Seguendo questi consigli, riuscirete a trasferire i vostri motivi con precisione anche su tessuti trasparenti e delicati. Ora non resta che preparare ago e filo e dare vita alle vostre creazioni!

