Perché nella tecnica del Lunéville si ricama al rovescio?
Il ricamo Lunéville… sembra un mondo misterioso, quasi inaccessibile.
Finché non si inizia.
Poi ci si chiede davvero: “Perché non l’ho fatto prima?”
Perché, in fondo, basta solo imparare…
Ma perché questo tipo di ricamo fa così paura?
Ci sono due motivi principali:
Il fascino (e il timore) dell’haute couture
Quando si parla di Lunéville, si entra nel mondo della haute couture e delle grandi maison. È normale che incuta un po’ di soggezione. Ma è importante sapere che nel ricamo d’alta moda non si limita al solo ricamo Lunéville: per ottenere risultati ricchi e vari, si unisce anche la tecnica classica ad ago. È proprio questa combinazione – Lunéville e ago – che dà vita ai ricami più raffinati. Ecco perché nei miei corsi insegno entrambe le tecniche: il vero segreto è nel loro equilibrio…
Si ricama al rovescio!
E questo, per molti, è spiazzante. Mi capita spesso di sentire dire:
“Ma su Instagram vedo tante ricamatrici che usano l’uncinetto del Lunéville e lavorano sul dritto!”
È vero, specialmente nei video provenienti dalla Russia. All’apparenza può sembrare più semplice: si vede il filo, le perle, le paillettes. Ma è solo un’illusione… e vi spiegherò il motivo in questo blog.
Uncinetto Lunéville o Aari? Attenzione alle differenze!
Foto a sinistra esempio uncinetto aari
In India, milioni di persone ricamano con l’uncinetto aari, una tecnica simile ma diversa. Online si trovano molti corsi di aari embroidery, ma non è raro ricevere messaggi da chi, dopo mesi o addirittura anni, non riesce ancora a ottenere risultati soddisfacenti.
Eppure, con l’uncinetto del Lunéville, in un mese, si può già iniziare a ricamare davvero.
Perché questa differenza? Due motivi anche qui:
L’uncinetto indiano non ha un segno che indichi la direzione, quindi è difficile capire da che lato si trova l’uncino. Serve molta esperienza per non incastrarsi nel tessuto.
La punta è molto sottile, lunga e flessibile il che la rende fragile e difficile da manovrare.
In India lavorano anche 16 ore al giorno, per anni, prima di acquisire questa destrezza.
Sinceramente, riuscireste a dedicare così tanto tempo a un’unica tecnica?
E se provassi a ricamare sul dritto con l’uncinetto Lunéville?
Alcuni hanno provato, pensando fosse la soluzione ideale. Ma è un’illusione anche questa.
Chi lavora così, di solito, si limita a piccole creazioni – ad esempio bijoux o decorazioni. Ecco perché questa scelta è limitante:
Non si possono usare perline di piccole dimensioni.
La punta del Lunéville è più grossa rispetto a quella dell’aari, quindi passano solo perle grandi. Addio micro-perline e dettagli raffinati! Il risultato rischia di sembrare un po’ “kitsch”.
Le paillettes devono essere controllate una per una.
Eh già le paillettes hanno un diritto e un rovescio, e lavorando sul latto dritto del telaio è difficile non sbagliarsi. È proprio questo che si distingue un ricamo francese da uno indiano: si vede subito la differenza, soprattutto nei dettagli minuti.
Il vero vantaggio: libertà creativa e precisione
Con l’uncinetto Lunéville, le perle e le paillettes sono infilate sulla bobina del filo, quindi potete posare qualsiasi dimensione di perle – anche le micro-perline vintage 18/O o addirittura 22/O! Il risultato? Una finezza straordinaria. E non dimentichiamo i “cheveux d’ange”, i micro-tubi luminosi che aggiungono un tocco poetico e prezioso.
In sintesi: ricamare al rovescio con il crochet de Lunéville vi offre libertà, precisione e la possibilità di utilizzare centinaia di materiali diversi. Ed è proprio questa ricchezza di possibilità che rende il ricamo Lunéville una vera arte d’eccellenza.
Le origini della tecnica del ricamo Lunéville
Le radici – dalla Lorena alla tecnica
La cittadina di Lunéville, nella regione della Lorena (Nord-Est della Francia), ha visto emergere, a partire dal XVIII secolo, una fiorente attività di ricamo e pizzo destinata alla moda e all’aristocrazia. In questo contesto l’artigianato tessile locale, tipicamente la lavorazione del tulle, delle reti leggere e delle passamanerie, era al servizio di mode che proclamavano l’eleganza e la raffinatezza. Il ricamo era simbolo di distinzione sociale: già nel XVII e XVIII secolo, preziosi fili d’oro e d’argento, seta e pizzo venivano impiegati nei lavori più aristocratici.
È in questo humus che nascerà l’idea di una tecnica capace di rendere più efficiente, più fine e più adatta alle esigenze della moda la decorazione tessile.
All’origine, il ricamo di Lunéville era un ricamo bianco, eseguito ad ago su sottilissima batista (tessuti di lino o cotone molto fini).
Con l’arrivo del tulle, questa tecnica di ricamo conobbe un grande sviluppo, grazie anche a una sua caratteristica particolare: l’uso di un uncinetto specifico come strumento di lavoro.
L’invenzione del «punto Lunéville»
Intorno al 1810-1830 la tecnica compie un salto: gli artigiani lunévillois introducono il punto catenella (chaînette) su tulle teso a telaio, eseguito con ago o uncino. È un metodo che consente di ottenere lavori più leggeri e regolari rispetto al ricamo tradizionale. L’impiego del telaio, la tensione della stoffa, e la scelta di materiali più ariosi fanno sì che si possano realizzare motivi più raffinati, quasi a sostituire o ad imitare la lavorazione del pizzo. Dal punto di vista tecnico, questo segna l’inizio di quanto poi diventerà il ricamo di Lunéville.
Tipico atelier di ricamo in Francia
L’evoluzione verso perline, paillettes e uncinetto
Già nella metà del XIX secolo vi fu una ulteriore innovazione: intorno al 1865 l’artigiano francese Louis Ferry‑Bonnechaux introduce la modalità di fissare perle e paillettes con l’uncinetto sul rovescio del tessuto.
Questo cambiamento ha due implicazioni fondamentali:
Il passaggio da ago a uncinetto consente una maggiore velocità, rendendo compatibili le decorazioni con i volumi crescenti richiesti dalla moda.
Il lavoro sul rovescio del tessuto permette che sulla parte anteriore la superficie appaia pulita, senza nodi visibili, rifinita come un vero e proprio gioiello.
Così il ricamo con perle e paillettes si afferma come variante distinta del punto di Lunéville.
La storia del ricamo Lunéville è un viaggio che parte da una città della Lorena, prosegue tramite innovazioni tecniche, dal punto catenella all’uncino, dalla rete tesa al ricamo perlato sul rovescio e approda a diventare uno stile distintivo della decorazione tessile per la moda.
È la storia di artigiani che hanno reinterpretato il ricamo tradizionale rendendolo adatto ai tempi nuovi dell’epoca, mantenendo però una cura estrema nella mano, nella finitura e nella qualità del gesto.
Per chi, come te al tuo atelier, lavora nel campo dell’haute couture e del ricamo d’arte, questa storia non è solo un racconto: è una radice da cui attingere per dare significato ad ogni perla, ogni paillettes, ogni filo che compone una creazione.
Un abito firmato Jeanne Lanvin
In questo universo esclusivo del lusso, Jeanne Lanvin si fece molto presto un nome. Iniziando come semplice modista, grazie al suo talento divenne rapidamente una sarta ammirata dall’alta società.
L’abito qui presentato uscì dagli atelier di questa grande maison di couture nel 1912. È un esempio perfetto dell’uso del ricamo di Lunéville da parte delle case di moda dell’epoca. Conservato nelle collezioni del Museo di Wesserling (nel sud dell’Alsazia), offre un magnifico esempio dell’eccellente lavoro delle ricamatrici di Lunéville.
Dall’alto verso il basso dell’abito si possono osservare diversi tipi di ricami, da quelli “originari” realizzati bianco su bianco, fino a tecniche più elaborate che integrano motivi a rilievo e a colore, il tutto in un’armoniosa combinazione di tulle e seta.
Il corpetto presenta un disegno complesso di fiori e palmette in rilievo, che combina cordoncini di seta bianca e fili colorati, il tutto esaltato da una fodera di seta blu.
Questa tonalità di blu era, del resto, uno dei colori prediletti di Jeanne Lanvin.
La seta blu ricompare anche a cingere con eleganza la vita e come richiamo decorativo nella parte inferiore della gonna.
Dettaglio del corpetto
I limiti del Lunéville nel ricamo
Il Lunéville è spesso considerato un simbolo di eleganza e tradizione nel mondo del ricamo d’alta moda. Tuttavia, come ogni tecnica, anche questa ha dei limiti tecnici che è importante conoscere per poterla utilizzare consapevolmente.
Come avrete potuto capire, il Lunéville non è nato per il ricamo con perline o paillettes. Le sue origini risalgono alla metà dell’Ottocento, quando veniva impiegato per creare pizzi su tulle utilizzando il punto catenella. Con il tempo, questa tecnica è stata adattata per accogliere materiali decorativi come paillettes, perle e perline, divenendo un linguaggio estetico molto riconoscibile nella tradizione del ricamo francese.
Un punto pensato per la leggerezza
Il Lunéville nasce con l’intento di offrire rapidità e uniformità su superfici leggere e trasparenti. Per questo motivo è perfetto quando si desidera riempire aree piatte con grande precisione e continuità. La struttura del punto permette di fissare rapidamente gli elementi decorativi, creando superfici scintillanti e regolari.
I limiti tecnici
Nonostante la sua bellezza, il punto Lunéville presenta dei limiti ben precisi.
Non consente di creare ricami tridimensionali, poiché la tecnica si sviluppa su un unico piano.
Le sovrapposizioni complesse di colori o materiali risultano difficili da gestire come nel caso di più strati di paillettes o perline
Quando utilizzarlo
Il Lunéville resta una tecnica preziosa, ideale per chi desidera un effetto raffinato, omogeneo e leggero. È particolarmente indicato per motivi decorativi continui, sfondi luminosi o dettagli che richiedono velocità d’esecuzione senza rinunciare all’eleganza. Per ottenere effetti più scultorei, tridimensionali o materici, è invece necessario combinare altre tecniche di ricamo manuale più versatili.

